Assenteismo, simulazione malattia e infortunio

La malattia e l'infortunio sono condizioni che impediscono ai lavoratori di prestare la propria attività professionale per un certo periodo di tempo.

In un tale contesto è opportuno fare una distinzione tra un'assenza dal lavoro che risulta giustificata, veritiera ed adeguatamente comprovata ed un'altra che, al contrario, risulta ingiustificata e illegittima che si realizza attraverso una simulazione dello stato di malattia o di infortunio da parte del lavoratore, che dichiara falsamente di essere incapace di effettuare la prestazione lavorativa per realizzare scopi incompatibili con quanto dichiarato all'azienda.

Le situazioni più frequenti di assenteismo illegittimo si manifestano nei casi in cui il dipendente si dichiara indisponibile a lavorare con il preciso scopo di assentarsi dal proprio abituale lavoro per svolgerne un altro (c.d. doppio lavoro) oppure con il chiaro obiettivo di ritardare la propria guarigione e conseguentemente il suo rientro a lavoro, prolungando la sua indisponibilità.

Tali comportamenti illeciti, quando vengono adeguatamente comprovati, possono portare, a causa della loro gravità intrinseca, al licenziamento del lavoratore. Le condotte in questione sono difatti incompatibili con lo stato di malattia o dell'infortunio dichiarato, e sono così gravi e offensive da ledere irrimediabilmente il rapporto di lealtà e di fiducia intercorrente tra il soggetto in questione e l'azienda. Oltre alla lesione del vincolo fiduciario il lavoratore, comportandosi in tal modo, viola anche i doveri di buona fede e di correttezza inerenti al rapporto di lavoro subordinato.

Il fatto di svolgere un altro lavoro mentre è in malattia o in infortunio, inoltre, è un comportamento che può compromettere o rallentare la guarigione del lavoratore, esponendolo a rischi che possono ritardare o pregiudicare il suo rientro a lavoro. Tra i doveri del lavoratore assente per malattia rientra infatti, quello di osservare tutte le cautele necessarie per il suo recupero così da poter riprendere la propria attività lavorativa quanto prima.

In questi casi quindi il lavoratore, ponendo in essere attività per loro natura contrastanti con lo status di salute dichiarato, compie atti illeciti perseguibili legalmente.

Tali comportamenti illeciti, inoltre, impattano negativamente anche sull'organizzazione e sulla produttività aziendale poiché l'impresa, per fronteggiare le assenze dovute agli infortuni e/o alla malattia, è costretta a riorganizzare i programmi interni, incrementando il carico di lavoro sui dipendenti in attività e/o ricorrendo ad altra forza lavoro (assunzione di lavoratori temporanei e/o di altri collaboratori) per sostituire i lavoratori malati e/o infortunati.

Per contrastare questi fenomeni scorretti, le aziende possono ricorrere alle società di investigazioni, al fine di accertare il comportamento dei dipendenti assenteisti. In particolare il focus sarà incentrato su quei lavoratori che fanno registrare un tasso di assenteismo sospetto o addirittura anomalo. Qualora infatti il datore di lavoro abbia il sospetto che la malattia si verifichi con una frequenza eccessiva, oppure che non sussista proprio (falsa malattia), o che essa non sia tale da determinare uno stato di incapacità lavorativa che giustifichi l'assenza del lavoratore, ha la facoltà di ricorrere alla c.d. osservazione segreta per il tramite dei detective privati che accerteranno la veridicità o meno della impossibilità di prestare l'attività lavorativa da parte del dipendente.

A conclusione delle indagini sarà redatto un report investigativo, corredato da materiale video-fotografico, che verrà consegnato al datore di lavoro. Tale relazione avrà valore legale e potrà essere utilizzata dalle imprese per procedere legalmente nei confronti del proprio dipendente.

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